IADC: dalla perdita al ricongiungimento

Il 14 di aprile condurrò a Taranto il seminario “Perdita e Ricongiungimento”.
Orario seminario: Ore 9,00/ 13,00 – Ore 15,00 / 19,00
c/o Park Hotel Mar Grande – Viale Virgilio 90 Taranto – tel 099331051 (dove si potrà pernottare)
Per ulteriori informazioni: 368575127 – 3931414489

Illustrerò la nuova procedura di intervento psicoterapeutico con cui promuovere un’evoluzione favorevole del lutto, soprattutto nei casi di lutto grave e complicato. Grazie a tale modalità di intervento numerosi reduci del Vietnam sono riusciti a superare il lutto traumatico e complicato di cui soffrivano da decenni per la morte di commilitoni o civili. Cosa ha fatto la differenza? Un’esperienza di comunicazione con questi ultimi. L’efficacissima risorsa psicoterapeutica è nata da alcune modifiche che lo psicologo Allan Botkin apportò alla tecnica EMDR.  L’intento era quello di migliorare l’efficacia curativa di questa tecnica per il disturbo post-traumatico da stress, ma inaspettatamente emerse un dato sorprendente: quando la patologia del reduce era quella del lutto traumatico e complicato, la persona entrava in uno stato mentale grazie al quale accedeva spontaneamente a una varia combinazione di percezioni visive, uditive tattili, uditive e telepatiche che costituivano il quadro di un’esperienza di comunicazione e ricongiungimento momentaneo con colui per la cui morte provava da decenni un dolore acuto e insormontabile. Si tratta delle Induced After Death Communication (IADC). Naturalmente l’IADC venne poi messa a disposizione di tutti coloro che soffrono per un lutto. I risultati sono clamorosi. Nell’arco di due sedute l’IADC Therapy permette a circa il 75% dei pazienti di avere un’esperienza spontanea di comunicazione con il proprio caro non più in vita e, grazie a essa, di cambiare le proprie convinzioni profonde sul senso della perdita subita. Dalle nuove prospettive di significato derivano rapide e notevoli evoluzioni dello stato emotivo, cioè il superamento della disperazione, di eventuali tormentosi sensi di colpa e di questioni lasciate in sospeso. Si tratta dunque di una forma di intervento clinico che permette a tante persone colpite dalla perdita di un proprio caro di accedere tramite induzione di uno stato mentale di ricettività a quelle stesse after death communication spontanee che, alquanto diffuse fra chi attraversa un lutto significativo, possono sopravvenire in modo totalmente spontaneo. Secondo uno studio recente condotto all’Università del North Texas dal 30% al 35% delle persone vive durante il corso della propria vita almeno una di queste esperienze.   Ci sono poi le cosiddette esperienze sul letto di morte, che avvengono nell’arco delle ore che precedono la morte e nelle quali i propri cari non più in vita vengono a rassicurare e ad accogliere il morente.  Infine molte ricerche sono state compiute sulle esperienze di pre-morte, che in realtà sono esperienze vissute in stato di morte clinica.  Nel corso del seminario verranno descritti questi vari tipi di esperienza e messi in risalto le profonde somiglianze che presentano l’una con l’altra.  Inoltre, attingendo a trascrizioni letterali di IADC, verranno riportati diversi casi di ricongiungimento. I lunghi dialoghi intrattenuti direttamente con il proprio caro evidenzieranno la continuità del legame e del rapporto, la presenza nelle nostre esistenze delle persone amate e non più in vita terrena, gli insegnamenti e i suggerimenti che possono darci, le evoluzioni spirituali che possono dispiegarsi dopo aver vissuto l’esperienza.Tutti questi temi del seminario saranno ripresi e sviluppati a partire dal libro “Perdita e Ricongiungimento”, Ed mediterranee, 2015.