Di cosa parliamo quando parliamo di psicoterapia? Alcune osservazioni sulla diagnosi

Per  avviare una psicoterapia efficace è importante che lo psicologo realizzi un buon inquadramento diagnostico. A tal fine vanno considerate tre dimensioni. La prima è quella della personalità. Infatti i problemi presentati da una persona possono essere effettivamente compresi solo se collocati nel contesto della sua organizzazione mentale. Un medesimo sintomo può avere un significato diverso a seconda dei significati che entrano in gioco e questi fanno tutt’uno con la personalità, ovvero con le modalità abbastanza stabili di pensare, sentire e comportarsi che discendono da sistemi di credenze e di valori. Inoltre molti problemi nascono direttamente da quelli che vengono chiamati disturbi di personalità, che si hanno quando l’organizzazione mentale compromette la capacità di amare e di lavorare, così creando al soggetto e/o agli altri un disagio significativo.

La seconda dimensione è quella del funzionamento mentale.  Ci si riferisce al livello raggiunto dalla persona in diverse aree fondamentali, come per esempio nell’attenzione e nell’apprendimento, nelle relazioni, nella sicurezza e rispetto di sé, nelle maturità delle difese mentali, nel livello di rappresentazione interna delle esperienze affettivamente ed emotivamente significative, nel grado di differenziazione e integrazione raggiunti da questa rappresentazione, nella misura in cui si è capaci di attuare un’autosservazione, nello sviluppo del proprio senso morale e nell’equilibrio raggiunto dai propri valori.

La terza dimensione importante ai fini di effettuare una buona diagnosi è quella dell’esperienza che la persona fa delle proprie difficoltà prevalenti, cioè degli eventuali sintomi di tipo cognitivo, affettivo, emotivo, somatico e relazionale che si associano ai vari disturbi.

Chi ben inizia è a metà dell’opera.