Molte persone mi hanno chiesto informazioni sulla IADC Therapy. Cercherò qui di riassumere. Si tratta di una nuova procedura di intervento psicoterapeutico con cui promuovere un’evoluzione favorevole del lutto, soprattutto nei casi di lutto grave e complicato.
Grazie a tale modalità di intervento numerosi reduci del Vietnam sono riusciti a superare il lutto traumatico e complicato di cui soffrivano da decenni per la morte di commilitoni o civili. Cosa ha fatto la differenza? Un’esperienza di comunicazione con questi ultimi. L’efficacissima risorsa psicoterapeutica è nata da alcune modifiche che lo psicologo Allan Botkin apportò alla tecnica EMDR. L’intento era quello di migliorare l’efficacia curativa di questa tecnica per il disturbo post-traumatico da stress, ma inaspettatamente emerse un dato sorprendente: quando la patologia del reduce era quella del lutto traumatico e complicato, la persona entrava in uno stato mentale grazie al quale accedeva spontaneamente a una varia combinazione di percezioni visive, uditive tattili, uditive e telepatiche che costituivano il quadro di un’esperienza di comunicazione e ricongiungimento momentaneo con colui per la cui morte provava da decenni un dolore acuto e insormontabile. Naturalmente l’IADC venne poi messa a disposizione di tutti coloro che soffrono per un lutto. I risultati sono clamorosi. Nell’arco di due sedute l’IADC Therapy permette a circa il 75% dei pazienti di avere un’esperienza spontanea di comunicazione con il proprio caro non più in vita e, grazie a essa, di cambiare le proprie convinzioni profonde sul senso della perdita subita. Dalle nuove prospettive di significato derivano rapide e notevoli evoluzioni dello stato emotivo, cioè il superamento della disperazione, di eventuali tormentosi sensi di colpa e di questioni lasciate in sospeso. Parliamo dunque di una forma di intervento clinico che permette a tante persone colpite dalla perdita di un proprio caro di accedere tramite induzione di uno stato mentale di ricettività a quelle stesse after death communication che, alquanto diffuse fra chi attraversa un lutto significativo, possono sopravvenire in modo totalmente spontaneo e rappresentano una preziosa risorsa per una sana e favorevole elaborazione del lutto stesso. La differenza è che le ADC vissute tramite induzione dello stato di ricettività sono molto più lunghe, ricche e articolate.